Dopo l’accusa di Manuel Bortuzzo contro Lulù Selassié interviene l’avvocato: “Non è mai stato netto nel rifiuto”.
Lucrezia Hailé Selassié, nota soprattutto come Lulù, è al centro di un caso mediatico e giudiziario che la vede accusata di stalking e minacce contro l’ex fidanzato, il nuotatore paralimpico Manuel Bortuzzo. I due si erano conosciuti durante il Grande Fratello VIP 2021 e hanno intrapreso una relazione che si è conclusa poco dopo la fine del reality. Tuttavia, secondo l’accusa, Lulù non avrebbe accettato la separazione, e avrebbe continuato a cercare il giovane in modo ossessivo, comportamento che avrebbe causato ansia e timori per la propria sicurezza al campione. Ma adesso è intervenuto l’avvocato di Selassié. Scopriamo che cosa ha detto.
L’avvocato di Lulù Selassié: “Nessun intento persecutorio”
Niccolò Vecchioni, avvocato della Selassié, ha rilasciato nuove dichiarazioni per difendere l’influencer, contestando la ricostruzione degli inquirenti.
“Lulù non ha mai avuto l’intenzione di perseguitare Manuel. I loro rapporti non erano lineari, e lui stesso non è mai stato netto nel rifiutare i suoi contatti” ha spiegato l’avvocato.
Inoltre, Vecchioni ha sottolineato come ci siano stati “contatti reciproci” tra i due, e questo avrebbe alimentato in Lulù la convinzione che ci fosse ancora un interesse.
Secondo l’avvocato “C’è stata poca chiarezza nell’esplicitare di voler interrompere la relazione“.
La misura cautelare: una scelta eccessiva
L’applicazione del braccialetto elettronico a Lulù Selassié, una misura solitamente riservata a casi più gravi, è stata definita sproporzionata dall’avvocato.
“Non ci sono mai stati comportamenti che potessero attentare all’incolumità di Manuel. Si tratta di una decisione eccessiva per una ragazza che ha solo commesso errori relazionali, senza consapevolezza delle possibili conseguenze” ha dichiarato Vecchioni.
Il processo inizierà il 13 marzo 2025 e sarà celebrato con rito abbreviato, condizionato all’acquisizione di documenti. Secondo l’avvocato, Lulù ha mostrato autocritica per alcuni comportamenti, ma questo non equivale a un’ammissione di colpa. Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi sulla vicenda.